Qui al bivacco del Bear’s Garage è una brutta serata…una tempesta di sabbia mi costringe a stare chiuso dentro la mia tenda. E’ una di quelle che non scherza, la tenda si muove forsennatamente, il vento urla forte e la sabbia inizia ad infilarsi da tutte le parti…so già che non dormirò stanotte. Non resta che aspettare che passi… Questa clausura forzata mi fa venire in mente i grandi eroi della Dakar dei bei tempi a noi tanto cara, quei personaggi che sembrava non si sarebbero fatti scoraggiare da niente…..quelli che… “è il bello della gara”.
Voglio raccontarvi di due uomini per i quali ho sempre avuto grande simpatia: i fratelli Claude e Bernard Marreau, fanno parte di quella categoria di personaggi che a vederli si potrebbero definire “antieori”. Non sono belli, sono vestiti in modo inadeguato, sembrano finiti li per caso con la macchina della zia….eppure… Sin dalla prima edizione della Dakar questi due fratelli furono protagonisti: si presentano al via con una Renault 4….al Trocadero quasi li prendevano in giro! Quei due tipi della periferia di Parigi sembravano capitati li per sbaglio e invece dimostrarono di avere grandi capacità e che tutto sommato non erano così improvvisati come poteva sembrare.
Infatti la mitica R4 scelta per partecipare era in versione Sinpar, azienda del gruppo Renault che forniva la Gendarmeria e il Corpo Forestale francese, una rudimentale 4X4 (bisognava fermarsi per inserire la trazione integrale). Grazie all’aiuto della Sinpar, i due fratelli completarono l’opera con il motore della R5 TS da 80 CV, freni a disco anteriori, roll-bar e rinforzi vari a telaio e carrozzeria. Il loro aspetto traeva in inganno: barba lunga, T-shirt, calzoncini corti, sembravano andare in vacanza più che al rally raid che ha fatto storia!
Eppure fu un esordio eccezionale, furono quinti assoluti al traguardo, secondi tra le auto e protagonisti della gara riuscendo anche a vincere una tappa terribile: la Agadez – Niamey 920 km di cui 230 cronometrati. Nessuno rideva più…… La loro carriera continuò e nel 1982 vinsero la loro sfida con la Dakar arrivando primi al lago rosa con una Renault 18 Turbo sviluppata da loro: un giocattolo da 140 CV a trazione integrale e con lo scarico sul tetto per i guadi come sulla R4…ormai un marchio distintivo per i due. La storia di questi due avventurieri continuò per molti rally ancora, il loro stile “naif” ci ha sempre regalato il gusto della sfida vinta da Davide contro Golia. Ma la verità è che gente come questa sembra piccola davanti alle grandi difficoltà, ma si dimostra essere gigantesca. I piccoli improvvisati con l’utilitaria hanno dimostrato la loro vera forza: nelle grandi sfide emergono le grandi qualità. Tanto piccoli davanti al deserto e così grandi nell’affrontarlo ….. proprio come noi chiusi ad aspettare che passi questa tempesta.
Buona strada, dovunque stiate andando.
Rad Sherpa
Foto da; Google.com “immagini”