Ricordare il passato per andare nel futuro, così potremmo interpretare lo studio di questo Concept di Jeep. In effetti la premiata linea di fuoristrada a stelle e strisce aveva nel proprio listino il Jeepster Commando già dal 1966 al 1973, con quel bronzo chiaro che trasmette il calore della sabbia presente sin dalla prima edizione. Brillante più che mai mira ad essere l’erede di quello che fu degno concorrente del Bronco di Ford e dello Scout di International per tutti gli anni 60 e 70.
Osservando la parte frontale, si apprezzano le sette feritoie grandi, alte e verticali per una griglia che vede incastonati fanali e frecce bianche, sopra il paraurti minimale in profilato a “C”. Con un colpo d’ occhio agli enormi pneumatici da 35 pollici montati su cerchioni dall’ effetto forgiato a cinque rombi, si arriva al bellissimo sportello piccolo, assimetrico e dalle cerniere a vista. Tutto tra due passaruota “nonfango” in tinta con il resto della carrozzerie del Jeepster. Maniglie cromate cosi come il piccolo telaio del deflettore e lo splendido roll bar che esce dagli interni mettendo in evidenza la finitura color avorio che spezza con una linea tutto il motivo della carrozzeria.
Prima di arrivare all’ interno uno sguardo al posteriore che risulta di una bellezza unica con la spondina inclinata e scritta jeep in rilievo, sotto il paraurti cromato riprende la soluzione dell’ anteriore mentre due fanali incassati fanno da cornice estrema nei due mezzi parafanghi. Il tutto molto alto e pensato per attacchi in fuoristrada molto angolati. Poche cose ma messe al punto giusto per un Jeepster che proprio nel suo interno diventa quasi sexy. In effetti un rivestimento in pelle rossa con modesti inserti in tessuto, rende elegante e decisamente attuale tutto l abitacolo. Il cruscotto prevede tutti i dispositivi di navigazione ed entertainment mentre un volante a tre razze e stikers vintage sul cruscotto urlano agli anni “60 con eleganza e nostalgia.
Poche sorprese per la meccanica che di fatto prevede tutto il carro e le trasmissioni arrivare dal “fratello” Rubicon, il muscoloso due litri da 340 cavalli in tandem a cambio e riduttori, toglierà dall’ imbarazzo il Jeepster nelle scampagnate su sabbia o roccia che si voglia. Noi del Bears Garage apprezziamo molto questo progetto perché esprime con linee classiche e finiture eleganti e moderne quello che è stato per mezzo secolo il puro spirito del fuori strada, senza eccessi, orpelli e mille diavolerie per la sopravvivenza anche perché……………. La sera è bello tornare al Bears Garage….
Bear”34.
Foto Da; https://uncrate.com/