Il sogno di Ignaz…….

Nato nel 1860 ad Harherim, in Germania, Ignaz Schwinn matura il suo sogno di costruire bicilette sin da ragazzo quando apprendista meccanico lavora in un laboratorio in provincia di Baden. Ma il sogno era troppo grande per rimanere nella vecchia Europa e così emigra negli stati uniti nel 1891 all’ età di 31 anni.  Le sue capacità acquisite in Europa le permettono di lavorare in aziende di biciclette ove ha possibilità di conoscere persone e tecnici importanti. Nel 1895 l’ incontro con Adolf Arnold sarà l’ occasione per aprire la prima società fondata a Chicago che porta il nome del meccanico tedesco la; Arnold, Schwinn & Co.                           Le biciclette alla fine del’ 800 sono il mezzo più rivoluzionario a disposizione delle masse mai costruito e le espressioni sportive iniziano a catturare l’interesse dei consumatori. Sarà proprio su una Schwinn che nel 1896 il primo ciclista professionista Afroamericano Teylor divenne campione del mondo.

Il passaggio nel 1900 viene ricordato per l’inserimento di motori all’ interno dei telai delle diffuse biciclette,  Schwinn si lancia anche in questo mondo con l’ acquisto della Excelsior Motor Cycle Co. Un investimento importante che porta il nome di Ignaz Schwinn in tutto il mondo. Nei primi anni trenta la fabbrica di biciclette Schwinn è sinonimo di qualità, ingegneri e meccanici producevano biciclette e motociclette belle e funzionali con concetti innovativi sorprendenti, parafanghi, freni sulle ruote e forcelle con molla. Gli affari per il sognatore tedesco vanno a gonfie vele come il dipartimento tecnico sempre alla ricerca di soluzioni e brevetti.

Il conflitto nel vecchio continente coinvolge anche gli alleati Americani che dal 1943 chiedono aiuti di produzione anche alla Schwinn. Negli stabilimenti ove venivano costruite biciclette e motociclette, iniziano produzioni di dispositivi elettrici top-secret, proiettili, munizioni, parti di aerei e altri componenti. Anche questa esperienza sarà utilizzata per le iconiche biciclette che alla fine del conflitto, tornano ad essere la priorità. Nel 1950 le biciclette Schwinn sono cosa di meglio si possa desiderare e la presenza di parafanghi cromati, clacson, serbatoi portaoggetti, luci anteriori, posteriori e pneumatici a fascia bianca assieme ad altre sciccherie le rendono fantastiche. Tutto questo successo impone a Ignaz di creare una delle reti vendita più articolate del paese, con negozi pieni delle brillanti biciclette desiderio anche di personaggi famosi ed attori che contribuiranno ad un ulteriore promozione.

Anche gli anni 60 saranno pieni di modelli di grande successo, manubri alti, schienali e altre diavolerie rendono queste bici delle piccole custom che dureranno oltre vent’ anni fino all’ arrivo delle BMX. Queste negli anni 80 diventano bici per corse sprint ove evoluzioni e salti portano i ragazzi a compiere prodezze in stile motocross. Schwinn mette in produzione la Predator, tutta cromo e stile race. Un team ufficiale  Schwinn BMX Factory le porterà in tutto il paese per le competizioni.

Dagli anni 90 ai giorni nostri, Schwinn è presente con biciclette costruite secondo le ultime tecnologie. Modelli Urban, Mountain Bike, Strada sono presenti in un listino completo che prevede anche un reparto “E”-Elettrico. Assieme ad un progetto che prevede il telaio prodotto in materiale riciclato, il sogno di Ignaz prosegue e le nuove generazioni potranno pedalare un sogno partito nel lontano 1891.

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Foto da; https://www.schwinnbikes.com/

 

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