“Sorelle” Inglesi a Ouerray ……..

Moto Inglesi. Belle, veloci, rumorose, inaffidabili, difficili e pericolose ma anche dannatamente sexy. Un argomento che da un secolo viene trattato seriamente e…….. all’ Atelier Chatokhine di Ouerray , direi molto seriamente.

Questa è una storia di quelle scritte da Uomini di passione che per amore e visione si legano ad un marchio, al quale dedicano anni di lavoro con un solo obbiettivo; riuscire nella sua proliferazione avendo cura delle meccaniche cercando ogni giorno di aumentarne efficacia e qualità. Interpreti di questa storia sono Roland Chatokhine pioniere dell’ officina e il figlio Franck che dal 2004 gestisce in seconda generazione l’ officina francese. Situata  nel paesino di Ouerray a sud ovest di Parigi, l’ officina Chatokhine è diventato un punto di riferimento per gli appassionati del marchio di Birmingham “BSA” e in particolar modo delle versioni “Lightning e Trackmaster”.

Il progetto presentato vede due BSA tributo agli anni “70 quando gli ovali polverosi ospitavano sfide epiche a colpi di traversi, fascino e bellezza iconica rimangono integre ma l’ idea di Franck e della sua crew è quella di rendere le due “Flat” utilizzabili nel traffico moderno con prestazioni e sicurezza. Motociclette costruite interamente e non utilizzando modelli datati si fanno ammirare nella sua bellezza e nella scelta dei dettagli tecnici molto interessanti e di qualità. Partiamo dai telai, realizzati da Co-Built “UK” hanno geometria a doppia culla, realizzati con saldature al tig, rinforzi mezzani e al canotto ed una splendida finitura cromata. Completano la ciclistica forcelle da 38 e ammortizzatori tutto Ceriani-Replica,  montati pneumatici Maxxis le “Sorelle” sono in piedi pronte ad ospitare il motore.

Qui la questione diventa ancor più seria e il 750 cc a valvole grosse fornisce alla Flat oltre 65 cavalli,  erogati con una coppia grintosa per una moto di soli 160 chilogrammi. Gli scarichi costruiti home made, sono corti e lasciano intravedere il bel lavoro svolto per integrare pinze freno di nuova generazione Brembo a mordere i dischi costruiti a disegno per questo progetto da Barnes. Con piastre lucidate, parafanghi cromati, fari classici e altri dettagli sapientemente inseriti, le “Sorelle Inglesi” sono pronte per un run, eleganti e performanti certe di non passare inosservate.

Complimenti alla crew dell’ Atelier Chatokhine di Ouerray da parte del Bears Garage, queste sono le moto che amiamo e che vorremmo vedere sulle strade.

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Foto di;  David Marvier da; https://www.bikeexif.com/

 

Un Pantah da West….

Arriva dalla West-Coast Europea il Ducati Pantha  di Ruamachines, un modello del 1982 che gli Amici Portoghesi hanno rivalutato con accorgimenti meccanici e molta attenzione alle finiture. Di fatto non è un progetto molto estremo anzi, è una rivisitazione della ormai attempata 600-SL di Borgo Panigale. Armando e Victor proprietari dell’ officina sita in Esmoriz, preparano il Pantha per un committente esigente che ha fatto dello stile il suo mestiere. “Sbagliare” non è ammesso e l’ ottimo risultato è sotto i nostri occhi. Facendo un’ analisi alla Pantha 600-SL del 1982, emergono subito i punti che non erano certo l’ eccellenza di questa moto e parliamo della ciclistica. Per questo Armando e Victor decidono di prestare molta attenzione a quei componenti che sostituiscono con altri di produzioni Ducati più recenti.

All’ anteriore un paio di steli rovesciati prelevati da un 900SS del 1996 si preoccupano di tenere saldo il cerchione originale rinnovato nella verniciatura oro, a corredo due freni a disco flottanti provenienti dallo stesso 900 che ha donato le forcelle. Al posteriore un affascinante quanto efficace forcellone serie F1-750 che abbinato ad un mono performante concludono la scelta vincente della ciclistica. Con la moto sulle ruote precisamente su coperture “Avon Roadriders”, il Pantha è pronto per il lavoro di stile che è la vera sfida per i ragazzi Iberici. La scelta di un colore nero per tutte le strutture sapientemente modificate, rende quasi invisibile il non certo elegante telaio del Pantha, mettendo in evidenza gli accessori superiori in primis il serbatoio. Forse troppo grosso e goffo nella forma viene alleggerito con la soluzione cromatica del nero, che “annulla l’ altezza a favore della lunghezza. Una coda minimal, elegante e prolungata oltre l’ asse ruota riprende le geometrie a diamante del serbatoio, un rivestimento pelle-alcantara sulla sella parlano italiano per sobrietà e stile.

E’ ora di dare colore al “Pompone” e in officina la scelta segue la tradizione, una base rosso intenso prevale sulle line orizzontali bianco e verde che vanno a comporre il tricolore italiano, con un taglio netto tra meccanica e carrozzeria. Il parafango anteriore basso e filo ruota rimane nero semi lucido come il telaio e quasi invisibile fa il suo lavoro tecnico. La meccanica sottostante riceve cure amorevoli con una revisione profonda, occasione per una verniciatura nera al gruppo termico e lucidatura a carter e testate. Componenti della trasmissione cromati come gli scarichi sovrapposti, portano luce attorno al desmodromico che nella sua geometria a “L” ci riposta agli anni “80. Un fanale classico completo di indicatori di direzione e un supporto targa illuminato sempre minimal, rendono “street legal” il Pantha che ora è pronto per un Caffè Race Express sulla costa, il suono è garantito dalla zona “fiati” che con filtri K&N alimenta questo bicilindrico.

Nonostante una meccanica modesta ma dal DNA autentico, Armando e Victor hanno creato una vera special mantenendo una linea conservativa di un modello storico della casa di Borgo Panigale. Con foto di Victor Hugo, con sorgente Bikexife.com vi lascio ammirare il Pompone, dichiarazione d’ amore per carburatori e valvole.

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