JAP 500 “38 Secondo Hazan.

Che le creazioni di Max Hazan “L.A.” siano molto apprezzate dal Bears Garage è cosa nota ma questa volta l’ Anglo-Americano ci ha colpito nel cuore, mixando tre concetti ha acceso la passione che abbiamo per lo Speedway, per I motori Mono e per il Minimalismo che Hazan ha dimostrato di mantenere sempre nelle sue creazioni. La moto sembra non presentare molto a prima vista ed è proprio qui la sfida, essere minimal nascondendo ogni elemento funzionale per non “inquinare” la liea ma riempiendo allo stesso modo la moto di molti dettagli realizzati con mestiera e arte.

Lo stesso Hazan dichiara di aver sempre desiderato una special con motore Jap anni “30, questo perché nelle vacanze estive passate nel nord Inghilterra ha visto moto da Speedway correre su tracciati ovali. Le mitiche due tempi che facevano indigestione di Metanolo e Olio di Ricino nelle corse del giovedì sera, si lasciavano poi guidare dai ragazzi nei paddok per giri di prova ad alto numero di emozioni. Gli anni passano ma il ricordo per le Jap rimane sempre vivo in Hazan che in California scova un modello Jap 500cc del 1938 che acquista immediatamente.

Tornato in bottega si mette subito al lavoro e liberato il motore dal vecchio telaio “rudemente” saldato, Max inizia la fase creativa che prevede la collocazione del motore su di un banco al quale affianca i due enormi cerchioni. Ora le linee iniziano a partire e dopo continue prove, curve e tangenti il telaio in pregiato tubo Chromoly è pronto. Con saldatura al TIG rigorosamente a vista e un trattamento superficiale di nikelatura, il telaio rispecchia quello delle Speedway del vecchio continente mentre il motore si erge in mezzo come a dominare la scena con la sua nera Ghisa del gruppo termico e il nobile Alluminio delle coperture sapientemente lucidato. Con ruote da 23” e 24” “Pollici”, Alex finisce la Jap con un sistema ingegnoso alla sospensione mentre tutti i comandi sono nascosti con gas a destra e freno a sinistra. Un serbatoio battuto a mano come il parafango posteriore, vengono rivestiti di un nero scuro come le notti del Nord UK, mentre filetti dorati “legano” forte il colore del Nikel sul telaio esaltando l’ effetto race.

Con una trasmissione BSA A-10, Mazan sceglie di lasciare scoperte sia primaria che finale rendendo questa “Macchina” tanto sexy quanto pericolosa proprio come le Jap che hanno combattuto il giovedì sera…….

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Foto di; Shaik Ridzwan

Vedi su; https://themightymotor.com

80th Anniversary per Lincoln Continental.

Dal 1938 ad oggi, sono 9 le serie di Lincoln Continental uscite dai vari stabilimenti americani della Ford. Oggi la casa dall’ovale blu festeggia l’80th Anniversario con questa serie limitata di 80 auto dal Design moderno e finiture lussuose proprio come vuole la sigla “Continental”. Disegnata da Edsel Bryant Ford nel 1938 come veicolo personale, la Lincoln Continental vedeva una base Ford con soluzioni innovative e finiture di alto pregio. Sicuramente la serie che ha meravigliato il mondo è stata quella del 1961 che con l’ assenza del piantone centrale delle portiere lasciava uno spazio per la salita molto ampio. Purtroppo la serie degli anni “60 viene ricordata anche per la vettura sulla quale il Presidente Kennedy venne assassinato a Dallas “22 novembre 1963”-“Limousine SS-100-X convertibile ”.

A metà degli anni 90 la Lincoln Continental inserisce alcuni accessori come air-bag per contrastare la forte presenza di berline europee dal marchio Mercedes, BMW e Volvo che proponevano auto ben rifinite, veloci e più economiche delle monumentali U.S Car. Ma nonostante gli aggiornamenti estetici e tecnici che Lincoln continuava a inserire nelle proprie produzioni, una graduale disaffezione della clientela, ha spinto la casa a terminare la produzione di Continental. E così il 26 luglio 2002 l’impianto di Wixom ha assemblato l’ ultima Lincoln Continental, lasciando le linee di montaggio ai nuovi modelli Ford Thunderbird convertibili e Ford GT40.

La decisione di produrre 80 automobili in occasione di questo prestigioso anniversario, è un modo di rendere omaggio a una generazione di Tecnici, Operai e Presidenti che ha mostrato al mondo il marchio Lincoln Continental negli anni dove il 90% delle produzioni mondiali non aveva nemmeno il servo freno. Questa versione è spinta da un motore di ultima generazione, sei cilindri da 400 cavalli, materiali nuovi e leggeri, tecnologie interattive al top delle berline di lusso e una magnificenza, le porte posteriori con apertura “Suicide Door” Con la speranza di vedere altre Continental nei listini Lincoln, il Bears Garage si congratula con Ford e augura altro 80 anni di successi.

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Foto da; Google.it

Hide a Yokohama 2018……..

2 Dicembre 2018, il centro esposizioni “Pacifico” di Yokohama apre le porte al 27th Annual Yokohama Hot Rod Show e le più belle realizzazioni custom del mondo appaiono come per magia in un evento organizzato da MOON EYES Jp, da vivere tutto di un fiato in una giornata dal tramonto troppo veloce. Molti i Customizer Giapponesi ovviamente ma anche tanti invitati da tutto il mondo a confermare il dinamismo del patron di Moon Eyes Mr. Shige Suganuma che con grande passione gestisce il logo dagli “Occhietti” più cool del pianeta.

Protagonista fisso ad ogni evento il Giapponese Hideya Togashi di HIDE MOTORCYCLE che ogni anno presenta progetti essenziali con dettagli maniacali proprio come piace a noi del Bears Garage. Per questa 27^ edizione, la scelta del motore è “caduta” su un Iron che Hide ha sapientemente inserito in un telaio rigido dalla finitura Nichelata che ricorda i telai delle moto da Speedway del’ Est Europa anni “70. Come dichiara lo stesso Hide le scelte di questa moto sono fatte prestando attenzione allo stile ma anche valutando un uso stradale che permetta al proprietario l’ utilizzo della Iron per le scorribande con gli Amici.

Escluso il nero dei gruppi termici, sella e inserti azzurri filettati, Hide decide di evidenziare i materiali nobili quali alluminio e acciaio con pallinatura e cromatura infondendo alla moto un concentrato di grigi metallici, che mixati alle parti lucidate con alterazione termica degli scarichi rendo l’Iron  “sobrio” e “sexy”. La carenatura anteriore ove alloggia il faro, è un inno alle tabelle porta numero degli ovali e lo scarico a destra conferma il DNA “Fast and Left”. I silenziatori splendidi rendono “Street Legal” il mezzo mentre un porta targa un po’ “Naif” avvolge la trasmissione primaria sormontato da una gemma Rossa.

Le grafiche sul serbatoio che racchiudono l’acronimo del’ officina di  Kanagawa, Jp, sono ispirate a quelle della factory anno 1933 presenti sul serbatoio del’ olio rigorosamente cromato. La seduta essenziale di un minaccioso nero sormontato da 18 borchie cromate, è opera del’ Atelier Giapponese Cherry fido partner di Hide Motorcycle.

Con un Kick Start classico “molla a vista” l’ Iron è pronto e può correre libero per le strade d’ oriente girando a sinistra “proprio come piace al Belli”6”  ma… quella è un’ altra storia.

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http://www.hidemo.net

http://www.ateliercherry.com/home.html