Foto dal Web; Google
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Fender-Telecaster……
150° per Mackintosh………
Giugno 1868-2018 nella Glasgow moderna di oggi si ricorda il 150° anniversario della nascita di Charles Rennie Mackintosh Architetto, Designer e Pittore Scozzese.
Per ricordarlo i maggiori critici di Architettura hanno preso come elemento di studio l’ edificio della Glasgow School of Art, che Mackintosh fece e terminò nel 1896 ancora giovanissimo ma talentuoso 31 enne. Anche per i Bear’s del nostro Garage ho deciso di postare questa costruzione.
In questo edificio troviamo molte soluzioni “per l’ epoca eclettiche e virtuose” che Mackintosh ha replicato ed inserito nei suoi progetti futuri che hanno prevalentemente arricchito il territorio Scozzese. Con legami forti tra il periodo Medioevale e l’ inserimento generoso di finestre tipo “Bovindo”, lo Scozzese rende la Glasgow School of Art uno degli edifici più interessanti della città dove ancora oggi studenti e i visitatori respirano un’ aria di libertà al pensiero necessaria per quel tipo di School “e non solo”.
L’ uso della pietra arenaria e di altri materiali autoctoni reperiti in Scozia danno al’ edificio un colore riconosciuto nel paesaggio senza creare shock cromatico ma mantenendo un effetto Wauuu con mille dettagli non ultimi quelli delle “Ringhiere e Accessori” realizzati in ferro battuto. Al’ interno l’ uso del legno è abbondante ma non asfissiante e si contende i volumi con intonaci vecchio stile e pietre naturali a vista su volte ed archi. L’ ingresso principale inserito nella facciata a nord, ha al primo piano lo spazio per il Preside della School quasi a “comandare” questa nave della cultura Artistica Scozzese.
Sicuramente un luogo da visitare se passate da Glasgow, anche se consiglio di attendere ancora qualche mese perché l’edificio è stato danneggiato da un incendio innescato da un proiettore nel 2014 rovinando la parte Ovest compreso la bellissima Biblioteca. La struttura non ha subito danni strutturali e attualmente in restauro dovrebbe essere completato per la primavera del 2019. Valutate le prossime vacanze al nord………. La Scozia vale sempre il viaggio!!
Info da; www.dezeen.com
Immagini di; McAteer Photograph www.mcateerphoto.com
Una questione di Barba……….
Art…………..”6
Waves……………
Holy Terrors…….
“The LeadSlinger”……….
The LeadSlinger, “Il tiratore di piombo”……… così veniva chiamato Bill Hines classe 1923, un Uomo speciale ancor prima di essere il maestro indiscusso del piombo per il mondo del Kustom. Originario di Erie Pennsylvania, Bill ha vissuto la sua gioventù in Tennessee. Sicuramente un ragazzo al quale la fortuna ha girato le spalle Bill accusa sin da giovane problemi alla schiena “cifosi spinale” che lo porta a curvarsi in avanti a tal punto di non poter più camminare. Inutile dire quale shock crea una situazione del genere ma Bill reagisce in modo positivo e dopo difficili interventi e terapie interminabili è riuscito a guadagnare una nuova mobilità. Lasciata la scuola Bill apre una stazione di servizio a Lincoln Park – Detroit dove tra un rifornimento e l’ altro sogna e realizza le prime Cusom per amici e clienti.
Non passa molto tempo e la sua Arte viene apprezzata in tutto il paese fino a conquistare la giuria del Detroit Autorama nel 1953 quando Bill vince il primo premio “Best Custom“. Il nobile soprannome di “Tiratore di piombo” le viene attribuito perché per realizzare le proprie Kustom utilizza il pericoloso materiale classe “atomica-82” oggi ormai al bando ma negli anni “30 largamente utilizzato per riparare le gigantesche berline. Con la sua bassa temperatura di fusione di poco superiore ai 300°, il piombo si può “facilmente” sciogliere e tirare con un legno dando vita a pinne virtuose che Bill adorava ed inseriva in ogni suo progetto.
Vi starete chiedendo quale sia la Kustom-Car più bella di Bill……. Bhe in 50 anni di attività ne ha fatta più di una ma a noi del Bear’s Garage piace la “Buddah Buggy”. Una Chevy Impala del 1959 sulla quale Bill ha realizzato le armoniose e amate pinne in modo unico sciogliendo bacchette di piombo. Prodotta per Tats Gotanda di Los Angeles, il progetto prevede allungamento delle pinne e rinforzi nella parte anteriore completamente modificata, lungo i fianchi le inconfondibili “insenature” per le antenne dello stereo e TV oggetti che rendono l’ interno una cosa spaziale e non solo per quei tempi. Con poltrone girevoli, rifiniture degne del barocco più spinto e TV centrale la Chevy propone un brindisi ai fortunati passeggeri perché……… dopo un sigaro si sa un buon Rum non guasta mai.
Dopo anni passati in un magazzino, la “Buddah Buggy” riemerge nel 2004 ed è proprio a Bill che viene chiesto di restaurarla, la Chevy mostra i segni del tempo ma la maestria del LeadSlinger è grande e la mitica torna a splendere come nuova. Tanti i dettagli di questa e altre auto che Bill ha realizzato in anni di lavoro e collaborazioni con le migliori officine della So-Calif “una per tutte quella di Barris”.
Il mio ricordo di Bill Hines va al 1985 quando i uno dei mie primi viaggi nella VECCHIA Europa “Monaco di Baviera” acquisto il mio primo giornale Hot Rod, nelle pagine in bianco e nero noto inevitabilmente quell’ Uomo così “piccolo” ma cosi Grande al quale il mondo del Kustom deve molto.
Grazie Bill per aver lavorato fino al’ ultimo giorno nel tuo Garage tempio di un sapere al sapore del piombo e del miglior tabacco.. Sei andato a riposare dopo una giornata di lavoro per salutarci in silenzio quasi come hai vissuto lasciato un Kustom rumoroso e prezioso…………..
Bear”34
Bill Hines 1923-2017
Foto dal web; Google.com
Kultura…………
Ciao Will !!….. 1947/2018
Nato a Northampton, in Inghilterra, il 12 dicembre 1947, Will Alsop ha seguito la formazione di architettura presso la “Canterbury School of Architecture” e a seguire “ Architectural Association di Londra”. Architetto “visionario” ha suscitato sempre molte emozioni nel realizzare i propri progetti che sicuramente hanno reso “libero” il concetto di Architettura lontano da schemi e legami storici. I colori hanno sempre reso Opera nel’ Opera i suoi lavori quasi a dipingere un mondo nuovo, moderno, futuro.
Tanti i progetti e tanti i riconoscimenti ma forse, quello che più parla di lui è stato il secondo posto al concorso “Centre Pompidou di Parigi” mentre era ancora studente, secondo solo ad un altro grande contemporaneo “Renzo Piano”. Dal giorno della sua scomparsa “12.05.2018” molti i messaggi di cordoglio e tante citazioni al suo lavoro su social e quotidiani, quello più significativo “per noi del “Bears Garage” è quello dell’ Arch. Charles Holland che ha scritto; “Penso che il lavoro di Will abbia rinvigorito e stimolato l’architettura britannica e sfidato le sue più noiose tendenze verso la pietà: i suoi edifici erano formalmente audaci, completamente audaci e molto divertenti”.
Forse questo è il vero senso del lavoro di Will, a volte vedendo le sue opere nei vari siti, riviste e libri non sapevo se mi piacevano o meno ma….. sicuramente mi catturavano e oggi leggendo della sua scomparsa ho rivisto come reazione un sacco di foto, servizi e lavori dai quali scelgo questi a rappresentare una delle carriere Architettoniche più Fantasiose, Ardite e Colorate di sempre.
Mi piace pensare che il suo lavoro non sia finito e magari uno di questi giorni alcune nuvole avranno le sue forme e i suoi colori.
Grazie Will !!
Bear”34