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Un “sogno” chiamato C10……
Per gli Amici del Bears Garage che apprezzano le US Cars, parlare di C10 accende la luce negli occhi perché il C10 non è un Pick Up ma è un C10. Come ?….. Un po’ di caos ? no no per nulla è la verità, il C10 sigla del mezzo “da lavoro” di Chevrolet, è entrato diritto nel cuore dei cultori delle US Cars per non uscirne più. Certo, altri modelli sono comunque iconici e affascinanti, basti pensare a tutta la serie F di Ford che a partire dagli anni 50 ha permesso al’ America di lavorare, muoversi e viaggiare da est a ovest.
Sicuramente uno degli stati americani dove i pick up sono più diffusi è il Texas ed è proprio da Arlington, Texas che arriva questa storia. Il modello che possiamo ammirare nelle foto di Foto di John Jackson è un Chevrolet C10 del 1966, un robusto sei cilindri inserito in un telaio in acciaio che con un interasse di quasi tre metri veniva usato sia per il lavoro che per il tempo libero, diventando il mezzo ideale per la comunità americana incluso i cult movie migliori di sempre, come dimenticare Driver l’Imprendibile……1978
Ma percorriamo la storia del C10 di Tyler Dahlgren che lo acquista nel “93 con l’intenzione di portarlo a luce nuova come mamma Chevy lo aveva consegnato al mondo ma…. Impegni, lavoro, imprevisti e il suo “sogno” C10, rimane un po’ indietro nelle sue priorità. Sempre ben custodito e per nulla abbandonato, è arrivato il suo momento ideale e questa volta Tyler alza il tiro e decide di affidarsi a una delle migliori officine degli USA la “Killer Hot Rods ad Arlington TX”.
Qui la crew non ha mezze misure e la parola qualità è la password per tutti i lavori, Nicholas Ryan titolare e responsabile dei “Killer” propone di utilizzare un telaio Roadster Shop al quale abbina freni Wilwood. Questa scelta risulterà particolarmente azzeccata visto il motore che ha sostituito il modesto seppur affidabile sei cilindri da 160 cavalli. Oggi a spingere il sogno di Tyler ci pensa il mostruoso LS3 che con quasi 6.200 CC di cilindrata eroga 450 cavalli. Si non sto dando i numeri, qui si possono fare consegne quasi in tempo reale, roba da far risultare un bradipo il colosso dal sorriso.
Con cerchioni Schott da 18 e 19 pollici, il C10 viene appoggiato a terra e con aria minacciosa ma sempre elegante è pronto per il battesimo. “Vestito” con un elegante rosso, l’interno è a cura di Delgado’s Upholstery che alterna pelle e moquettes. Con due sedili, e un cruscotto che rimane invariato come sistemazione degli strumenti, un volante in tinta sormonta gli strumenti moderni ma rigorosamente analogici. Uno scarico Flowmaster ha dato voce al sogno C10 di Tyler, mentre un rosso “Barcelona Red Metallic”, fa brillare ogni linea e finitura.
Complimenti a Tyler e alla crew di; “Killer Hot Rods di Arlington”_ e ai ragazzi di Delgado’s Upholstery.
Bear”34
Info da; https://fuelcurve.com/
Foto di; John Jackson https://www.notstockphotography.com
XR650R “Elsinore”…….
Per chi come noi del Bears Garage vive le moto sin dalla giovane età, leggere sigle, nomi e acronimi è un po’ come ricevere messaggi da un radiofaro. Le nostre antenne recettive si allertano e come in questo caso percepiamo che siamo in assetto “gara”. Si perché alla storia di “urban bike” con motore da 60 cavalli alla ruota, un peso di 130 chilogrammi e….. tasselli sexy non ci si crede. Se poi aggiungiamo che il maestro in azione è Richard “Mule” Pollock…. Bingo !!!!
Per questo progetto Mule ha utilizzato una XR650R del 2000 che a parte il grande contenuto tecnico meccanico, di fascino ne ha ben poco ma il progetto ha fatto centro e il risultato è nelle belle immagini di Mr. Olivier de Vaulx. Smontata fino all’ultimo bullone, la Honda viene rivista completamente da Mule che lascia invariata la geometria del telaio in alluminio “oil in frame”. Realizzerà invece un telaietto posteriore minimal a supporto di sella/paragango. La moto viene abbassata e lo si può notare dalla linea serbatoio sella che allo stesso livello dal terreno, per ottenere questo assetto, si è lavorato sull’ ammortizzatore posteriore ma soprattutto si sono inserite forcelle classiche da 41 mm tagliate e imprigionate in nuove piastre in allu.
Avendo rifatto pari al nuovo il potente motore SOHC da 649cc, Mule può dedicarsi agli elementi di carrozzeria e lo fa in stile anni “70 cross. Un serbatoio donato da un modello Yamaha-MX, viene modificato per convivere al di sopra dei manicotti necessari al sistema di raffreddamento. Questa soluzione ci riporta per un attimo alle moto da trial anni 70 che utilizzavano queste “anse” per motivi diversi ma di grande fascino costruttivo. La scelta di verniciare solamente il serbatoio e di farlo a tributo dei modelli Honda Elsinore 250 CR, mantenendo parafanghi e fiancate “VMX Racing” di colore bianco completano sono una mossa vincente e assieme ad un faro Piaa la carrozzeria di questa XR650R “Elsinore” è terminata.
Inserite ruote a raggi equipaggiate con freni a disco e gomme tassellate, questa XR può avviarsi con il suo suono minaccioso che esce dall’ultima chicca del Maestro, lo scarico che ha la linea dei vecchi scarichi per due tempi ma che …. È un ottimo scarico calcolato per questo potentissimo 4 tempi, opera di Randy Blevins. Ora per il proprietario Matt Helders “batterista britannico” già cliente di Mule, è arrivato il momento di dare Gas !!
Al Maestro Richard “Mule” Pollock e a Matt Helders, i complimenti dal Bears Garage Team !!
Bear”34
Info da; https://www.bikeexif.com/
200 MPH Club…..
la SL di Juan………..
“Non ho mai pensato all’auto come a un mezzo per conseguire un fine, invece ho sempre pensato di essere parte dell’auto, così come la biella e il pistone”………..
Così diceva di se e del rapporto con le auto da corsa il leggendario Italo-Argentino Juan Manuel Fangio. Classe 1911, a detta di molti esperti il più grande pilota di tutti i tempi che con i suoi 5 titoli mondiali è rimasto imbattuto per 48 anni. Solo un fantastico Michael Schumacher le toglierà il trono portando in seguito a 7 i titoli iridati. Naturalmente potremmo parlare di corse e piloti per ore ma oggi vorrei parlarvi della bellissima Mercedes 300-SL e della sua storia con Juan Manuel Fangio.
E’ il 1958 l’ anno in cui Fangio prende la decisione di abbandonare le corse, la notizia fa il giro del mondo e in “Daimler-Benz” la dirigenza vuole fare un gesto a ringraziare il pilota Argentino per aver portato al successo le stelle d’ argento nel 1954 e 55. “Daimler Benz” regala a Fangio un’ automobile simbolo sogno di ogni uomo e pilota, una splendida 300-SL Roadster dipinta con i colori dell’ Argentina, “Azzurro-Bianco”, le verrà consegnata nell’ allora residenza europea presso il Dorchester Hotel a Londra.
Un regalo che Fangio apprezzo molto e che utilizzo per i suoi viaggi in Europa, per portarla in seguito nella sua amata Argentina. Utilizzava regolarmente la roadster dal poderoso sei cilindri per andare agli appuntamenti di lavoro e per volate nelle interminabili strade del Sud America. Con il 3 litri più potente sul mercato in quegli anni, Fangio vi percorse oltre 70.000 chilometri portando anche in sfilata nel “78 per le vie di Buenos Aires Miss. Mondo di quel anno, la splendida “Silvana Suarez”. Con la realizzazione nel 1986 del “Museo Fangio di Balacare” arrivò anche il momento di fermare la meravigliosa roadster, venne esposta così, conservata in quello spazio che racconta la vita e le corse del pilota Italo_Argentino.
Le 300-SL Roadster prodotte nel 1958 presentavano parecchie modifiche rispetto alle cupe uscite in precedenza. Il telaio a traliccio tubolare venne rinforzato in più punti, questo per garantire la rigidità necessaria visto che il poderoso sei cilindri aumentava la sua potenza fino a raggiungere 225 cv. Con albero a camme modificato e accensione a doppia bobina, la Roadster poteva raggiungere oltre 230 chilometri orari risultando praticamente un’ auto per piloti veri e non clienti comuni. La sua linea è tra le più sexy di sempre e gli abbinamenti cromatici di questo esemplare ne aumentano il fascino. Un frontale elegante ma sportivo con fari verticali, grande griglia e paraurti avvolgente rigorosamente cromato, le fiancate impreziosite da finiture in alluminio lucidato che sormontano le grandi prese d’aria sul parafango anteriore, rimangono un segno distintivo. Le linee si accentuano in corrispondenza dei passaruota per finire affusolate in un retrotreno sottile dove un paraurti incornicia la targa tra due rostri cromati e fanalini a settore. Un modesto scarico sul lato destro, si fa sentire mentre i collettori di alimentazione “rigorosamente in alluminio” alimentano il motore di Stoccarda. Le ruote cromate con coppe verniciate in tinta, completano un esterno meraviglioso.
Per l’ interno la scelta andò sul bianco crema che a distanza di oltre 60 anni esprime il suo fascino di conservazione, una pelle dalla patina unica è presente sui sedili che si integrano tra pannelli e cruscotto. Quest’ ultimo prezioso con strumentazione importante sormontata a finire dallo splendido volante a due razze e corona cromata a funzione classon. Dettaglio inserito da Fangio è il pomello leva cambio rigorosamente in stile race anni 50.
Ora, se come noi del Bears Garage questa 300-SL vi ha fatto sognare, vi dico anche che potete vivere il sogno fino in fondo ………. Si questa meraviglia della storia dell’ automobilismo è in vendita presso la Sicietà Sotheby’s a Londra, è dal sito della www.rmsothebys.com che arrivano queste splendide foto……….. In seguito la splendida Roadster andrà al Royal Automobile Club.
Un grazie speciale a www.rmsothebys.com
Bear”34
Foto da; www.rmsothebys.com
CB750 by Ziggy….
Video da; YouTube.com
Tribute………..
Tributo al Maestro Arch. Ricardo Bofill Barcellona 1939-2022
Video da; YouTube.com